Domenico Quaranta, Surfing con Satoshi. Arte, blockchain e NFT, Postmedia Books, Milano 2021. 250 pp. 87 ill. formato 220 x 140 mm, isbn 9788874903030.
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Estratto (Academia.edu)
Introduzione (Medium)
«La Media art, come il Bitcoin, cerca di gestire le contraddizioni della scarsità digitale limitando l’illimitabile» Hito Steyerl 2016
All’inizio del 2021, il boom del mercato degli NFT (Non Fungible Token, certificati digitali di autenticità) ha aperto nel mondo dell’arte il dibattito sulla blockchain, il registro pubblico decentralizzato su cui questi certificati convivono con le criptovalute, promettendo “scarsità digitale verificabile.” In realtà la blockchain, sorta all’inizio della crisi finanziaria del 2008 e vista da molti come il fondamento di un nuovo Web 3.0 più privato e sicuro, ha già cambiato l’economia mondiale e sta ridisegnando l’ambiente digitale in cui, sempre più, anche l’arte si trova a essere creata, distribuita e scambiata.
Nato nel tumulto di un hype tecnologico e di una bolla speculativa, questo volume colloca le promesse del mercato degli NFT in una prospettiva storica che approfondisce e analizza sia gli sviluppi delle tecnologie su cui si fonda, sia il ruolo di certificati e contratti nell’arte contemporanea, sia le vicende del mercato della media art nel corso degli ultimi trent’anni. Cavalcando l’onda di un dibattito in corso, Surfing con Satoshi affronta una serie di domande ancora aperte, come: cosa ha a che fare l’arte con la blockchain? Ha senso parlare di “Crypto Art”? Che cosa la definisce, a parte il modo in cui viene scambiata? Che cosa c’è in questo mondo, oltre alla speculazione? Come è possibile attribuire il carattere dell’unicità a un file digitale infinitamente riproducibile? La promessa di disintermediazione della blockchain distruggerà il mondo dell’arte come siamo abituati a conoscerlo? Come sta reagendo quest’ultimo? Gli NFT sono un’opportunità o una truffa ai danni degli artisti? Chi sono i collezionisti disposti a pagare milioni per un certificato di autenticità, e perché lo fanno? Perché le arti visive sembrano aver acquisito un ruolo tanto centrale nell’economia delle criptovalute?
Surfing con Satoshi prende il suo titolo a prestito dall’omonimo “turbofilm” girato da Alterazioni Video nel 2013. In questa sorta di bizzarro mockumentary, le tracce di Satoshi Nakamoto, il mitico inventore della blockchain, si perdono in una grotta di Puerto Rico, dove pare che stesse progettando “la prossima rivoluzione” in compagnia di hacker e artisti. Stiamo vivendo l’avverarsi di quella cospirazione? Che ruolo ha l’arte nel destino della blockchain?
Domenico Quaranta è un critico d’arte, curatore e docente interessato ai modi in cui i cambiamenti tecnologici in corso condizionano le pratiche artistiche contemporanee. I suoi testi sono comparsi in numerose riviste, giornali, libri e cataloghi. É autore, tra l’altro, di Media, New Media, Postmedia (Postmedia Books, Milano 2010; 2018) e curatore di diversi volumi, tra cui GameScenes. Art in the Age of Videogames (Johan & Levi, Milano 2006, Con M. Bittanti). Dal 2005 ha curato diverse mostre, tra cui Collect the WWWorld. The Artist as Archivist in the Internet Age (Brescia 2011; Basilea e New York 2012); Cyphoria (Quadriennale 2016, Roma, Palazzo delle Esposizioni) e Hyperemployment (MGLC, Ljubljana 2019 – 2020). È docente di Sistemi interattivi presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara e co-fondatore del Link Art Center (2011 – 2019). Maggiori informazioni: http://domenicoquaranta.com.
Indice
Introduzione
Cap. 1. Utopia e distopia della blockchain
• La crisi della fiducia e la nascita del Bitcoin
• Una catena di combinazioni geniali
• Bitcoin, Ethereum e le altre criptovalute
• Scarsità digitale verificabile: gli NFT
• Utopia e distopia della blockchain
Cap. 2. Arte e blockchain
• Ripensare la blockchain
• Valute d’artista
• Raccontare la blockchain
Cap. 3. La riproducibilità, il valore e il mercato della media art
• Opere allografiche
• Zone di sensibilità immateriale
• Certificati, contratti e opere-registro
• Arte come valuta
• Riproducibilità e scarsità nel digitale
• Il mercato della media art
Cap. 4. Crypto Art?
• Immagini monetizzate e contratti concettuali
• Pepe rari, Cryptopunks e Cryptokitties
• L’avvento dei marketplace e la community della Crypto Art
• Beeple, Pak e Mad Dog Jones
• Il ritorno del “middleman”, dall’artwashing alle piattaforme curate
• La “Crypto Art” non esiste
Cap. 5. La moda degli NFT tra utopia e speculazione
• Un’affermazione del valore delle criptovalute
• La proprietà come allucinazione consensuale
• I marketplace e i metaversi
• I collezionisti
• La bolla speculativa
• Empowerment e opportunità
• I modelli alternativi: Feral File e left gallery
• I modelli alternativi: le gallerie sulla blockchain
Conclusione