I’m in this big expensive book with a short text about an artist I love and I’m happy to share it with you! “Encompassing the entire NFTs ecosystem — from algorithmic art to avatars — the first major art history survey of this field includes 10 academic essays and richly illustrated profiles of 101 key artists. Connecting the disruptive contemporary medium to its art historical context, this volume offers a deep dive into the sphere of non-fungible tokens and is also available for purchase in crypto.”
“Domenico Quaranta On Casey Reas”, in Robert Alice (Ed.), On NFTs. Collector’s Edition, Taschen, Koln 2024, pp. 144-145
All These Fleeting Perfections is the group exhibition curated by Domenico Quaranta in the renovated spaces of the Biblioteca Geisser in Turin for EXPOSED. Torino Foto Festival, the new International Festival of Photography which will take place in Turin from 2 May to 5 June 2024 under the artistic direction of Menno Liauw and Salvatore Vitale.
The show is part of EXPOSED PRELUDE – a series of teaser events staged in collaboration with some of the main cultural institutions around the city of Turin on the occasion of the Turin Art Week; produced in collaboration with Artissima and with the active participation of a number of exhibitors, it can be visited from 27 October to 5 November 2023.
The event presentation is scheduled for the morning of Friday 3 November, from 10 am to 1 pm, although the exhibition will also be accessible over the days leading up to the event.
Si apre l’ultimo mese della mostra “Salto nel vuoto. Arte al di là della materia”, che ho curato con Lorenzo Giusti per la GAMeC di Bergamo, e che ha già attratto in città migliaia di visitatori. La mostra è accompagnata da un ricco catalogo, pubblicato solo in lingua italiana in collaborazione con Officina Libraria, che affianca ai testi curatoriali e alle schede delle opere una selezione di testi tradotti in italiano per l’occasione.
Lorenzo Giusti, Domenico Quaranta (a cura di), Salto nel vuoto. Arte al di là della materia. Catalogo della mostra, GAMeC, Bergamo e Officina Libraria, 2023. 469 pp., 156 ill. a colori, ISBN: 9788833672359, € 40,00
Il volume rivolge lo sguardo a quegli artisti e artiste che, in tempi diversi, hanno indagato la dimensione del vuoto negandola nella sostanza o identificandola quale mera dimensione ideale, o il cui lavoro si è rivelato in grado di riflettere i cambiamenti epocali nella percezione della dimensione materiale, introdotti dall’emergere dei paradigmi del software e dell’informatizzazione, così come dalla rivoluzione digitale e dalla sua sistematizzazione. Il catalogo della mostra esplora il tema della smaterializzazione e crea un racconto trasversale che evidenzia le connessioni esistenti tra le indagini sul vuoto – intraprese dai primi movimenti dell’avanguardia storica e sviluppate dai gruppi sperimentali del secondo dopoguerra –, le ricerche sul flusso risalenti agli anni della prima informatizzazione e l’utilizzo di nuovi linguaggi e realtà simulate nell’epoca post-digitale. Il volume si apre con i testi dei curatori Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta, si articola in tre sezioni tematiche – Vuoto, Flusso e Simulazione – che inquadrano altrettante modalità di messa a fuoco, rappresentazione ed espressione dei principi della smaterializzazione. L’introduzione di ciascuna sezione del catalogo è affidata a un testo di carattere scientifico, inedito in lingua italiana: Karen Barad per la sezione dedicata al Vuoto, Luciano Floridi per la sezione dedicata al Flusso e Myron W. Krueger per la sezione dedicata alla Simulazione. Approfondimenti sulle opere in mostra sono affidati a storici dell’arte italiani e internazionali. Chiude il volume la ripubblicazione di un saggio di Italo Calvino, derivato da una conferenza del 1967 intitolata Cibernetica e fantasmi, in cui lo scrittore si sofferma sull’impatto della teoria dell’informazione sulla letteratura, sulla creazione e sulla nostra visione del mondo, sulla fine dell’autore, sul rapporto uomo-macchina, e su quella che allora non veniva ancora chiamata intelligenza artificiale.
Testi sugli artisti di: Claudio Musso, Marco Meneguzzo, Paolo Campiglio, Marlies Wirth, Giacomo Pigliapoco, Pau Waelder, Paola Lagonigro, Charlotte Kent, Tina Sauerlaender, Valentina Tanni, Peggy Schoenegge, Anna Daneri
For the online exhibition The Byzantine Generals Problem, which is still available online at Distant.Gallery, Aksioma produced an exhibition booklet which still sums up very well what I believe art on the blockchain is and shoud be. Check it out at the link below!
Domenico Quaranta, The Byzantine Generals Problem, exhibition booklet, Aksioma – Institute for Contemporary Art, Ljubljana 2022
L’effimero tangibile. Dal reale al virtuale: arti, spettacolo e prospettive di comunicazione digitale (GBE, Roma 2021) è una raccolta di saggi che offre un campione della produzione scientifica del Dottorato di Ricerca Digital Humanities. Comunicazione e nuovi media organizzato dall’Università di Genova, a cui ho avuto l’onore di prendere parte dal 2006 al 2009. La raccolta include un mio contributo, in italiano, sui temi che hanno nutrito la mostra e il progetto editoriale Hyperemployment: lavoro invisibile, intelligenza artificiale, postcapitalismo, automazione… Tra gli artisti discussi, Sebastian Schmieg, UBERMORGEN, Andrew Norman Wilson, Guido Segni, Eva e Franco Mattes, Michael Mandiberg, Elisa Giardina Papa.
Domenico Quaranta, “«Human in the Loop». Visualizzare la massa invisibile”, in Maurizia Migliorini, Sergio Poli (a cura di), L’effimero tangibile. Dal reale al virtuale: arti, spettacolo e prospettive, di comunicazione digitale, GBE / Ginevra Bentivoglio EditoriA, Roma 2021, pp. 201 – 212. PDF DOWNLOAD
Before the summer, I’ve been interviewed by the Italian magazine Inside Art on topics related to my fresh book, Surfing con Satoshi. Arte, blockchain e NFT (Postmediabooks, Milano 2021). The interview is now available in printed form, in Italian and English (pdf scan here). Below, I’m releasing the full original text file for the sake of archiving.
Francesco Angelucci, Fabrizia Carabelli, “In the Crypto Jungle”, in Inside Art, Issue 122, July 2021, pp. 58 – 67. Online version (Italian)
Qualche settimana fa NOT ha pubblicato un paio di estratti in italiano dal volume Surfing con Satoshi. Arte, blockchain e NFT (Postmedia Books, Milano 2021), con un breve cappello introduttivo. Lo trovate qui:
“Daydream. Segregation from Reality and Stream of Consciousness in Virtual Reality” is an essay I wrote for the catalogue of the exhibition Resonant Realities, curated by Tina Sauerländer. The catalogue is available for free download from this link.
Taking off from an amazing installation by MSHR, I wrote about how virtual reality devices can possible restore a form of immersion and aesthetic experience that is no longer possible, or extremely rare, in reality, where we are flooded by constant flows of information and distracted by the “ever-present assault of simultaneous impulses and commands” (Rushkoff, 2013). In this context, the particular form of immersivity that virtual reality makes possible, especially when mediated by VR headsets, can offer a less distracted aesthetic experience and encourage daydreaming.
If you are interested, you can either read the full text after the break or download the pdf. Enjoy!
Domenico Quaranta, “Daydream. Segregation from Reality and Stream of Consciousness in Virtual Reality”, in Tina Sauerländer (Ed.), Resonant Realities, exhibition catalogue, Deutsche Creditbank AG, Berlin 2021, pp. 28 – 33
Curato da Marco Mancuso ed edito da Mimesis, Intervista con la New Media Art. L’osservatorio Digicult tra arte, design e cultura digitale è uno straordinario strumento di navigazione e di comprensione della pratica artistica contemporanea nel rapporto con la tecnologia e la ricerca scientifica a partire dall’esperienza dell’osservatorio Digicult. 486 pagine, il libro raccoglie testi critici e interviste di una quarantina di autori internazionali, e segue gli sviluppi della media art dal 2005 ad oggi. Ho avuto il piacere di contribuirvi con una vecchia ma ancora fresca intervista a UBERMORGEN (online qui) e l’onore di introdurre la sezione finale del volume, Culture e mercati. Qui di seguito trovate il mio contributo:
In un testo del 20161, il teorico dei media Jeoff Cox e il filosofo Jacob Lund affrontano la caleidoscopica nozione di “contemporaneo” e di “condizione contemporanea” mescolando vari punti di vista e approcci disciplinari. Il contemporaneo, secondo Cox e Lund, non è solo una categoria temporale (il tempo in cui viviamo), ma anche una categoria esperienziale, che identifica la nostra attuale relazione con il tempo, la storia e il futuro. Frutto di una globalizzazione accelerata, della diffusione del neoliberalismo e dell’influenza delle tecnologie dell’informazione, l’attuale versione del contemporaneo si differenzia da quella dei decenni precedenti. Il contemporaneo attuale vede una coesistenza e un intreccio di temporalità distinte, un “presente espanso” caratterizzato dall’estrema compressione spazio-temporale e dal costante senso di dislocazione prodotti da internet, e dall’esperienza del “near real-time” prodotta dall’interferenza tra il nostro modo di percepire il tempo e il modo in cui lo computano le tecnologie informatiche.
Soon available as part of the Macro Asilo Diario series, Between Hype Cycles and the Present Shock is an excerpt from a longer, unpublished essay born out of a conference I had in Rome in March 2019, wondering if, and how, art can exist in the present time. The longer version includes chapters about net.art’s futurism, post internet’s presentism, precorporation, media obsolescence, artificial intelligence and virtual reality. If you want to read the draft or suggest a publisher, please drop me a line. This shorter version suffers a bit in the last part, but it features one of my favorite chapters, about the end of the future. Hoping it could be a good companion in these days of anxiety and loneliness, I shared it on Academia. Enjoy!
“We know we are living an age that is profoundly different from that in which contemporary art was born: an age of acceleration, present shock, distracted gaze and end of the future. And yet, when it comes to art, we still confront it as if nothing had actually changed. Rather than providing answers, this essay raises questions such as: is it still possible to make art under these conditions, and to experience art as it should? What’s the price we have to pay for engaging today’s media and the crucial issues of our time, in terms of duration and long term appreciation?”