Demistificare l’Intelligenza Artificiale

Texts
Jonas Lund, The Future of Something, 2023. Still da video. 13’ 41’’. Courtesy l’artista.

“Ora che le abbiamo dato un nuovo nome, sosterremo ancora l’idea che SALAMI svilupperà una qualche forma di coscienza?” SALAMI è l’arguto acronimo di “Systematic Approaches to Learning Algorithms and Machine Inferences” [Approcci sistematici agli algoritmi di apprendimento e alle inferenze automatiche], una definizione proposta dall’informatico e politico italiano Stefano Quintarelli nel 2019 come un modo più obiettivo e onesto di riferirci a tutto ciò che attualmente chiamiamo Intelligenza Artificiale (IA). Quintarelli è convinto che il primo bias dell’IA sia il suo nome, che implicitamente suggerisce la possibilità che le macchine sviluppino una qualche forma di coscienza, emozioni e personalità, arrivando a superare i limiti dell’umano. Rinunciare al nome che gli diede nel 1956 il matematico americano Marvin Minsky sarebbe dunque il primo passo verso una necessaria demistificazione dell’Intelligenza Artificiale.

Go on reading on Flash Art Italia: Domenico Quaranta, ”Demistificare l’Intelligenza Artificiale”, in Flash Art, Issue 361, Estate 2023, pp. 87-96 and online.

Graham & Cook

Quote

“One problem as far as the acceptance of new media art into the mainstream of the art system is that it has been briefly taken up as a novelty and shown only for its newness. The hype surrounding the technology driving new media art hasn’t helped its long-term engagement with the art world.” 

Beryl Graham and Sarah Cook, Rethinking Curating. Art after New Media, 2010