“Digital Kitsch: Art and Kitsch in the Informational Milieu” è un testo che ho scritto in inglese nel 2022 e pubblicato nel 2023 in una antologia di testi sul kitsch, curata da Max Ryynänen e Paco Barragán per Palgrave Macmillan e intitolata The Changing Meaning of Kitsch. Grazie all’impegno di Roberto Colonna, il testo è ora disponibile anche in italiano, e in open access, sulle colonne di Pagine inattuali, la rivista elettronica dell’Università Federico II di Napoli.
Questo saggio intende esplorare l’impatto dei media digitali sulla comprensione del kitsch e sulla sua relazione con l’arte attraverso il concetto di “kitsch digitale”. Il kitsch digitale è qui inteso come la forma predominante della creatività nei media digitali: una creatività democratizzata ma spesso superficiale, caratterizzata da strumenti che facilitano l’alfabetizzazione visiva ma riducono le strategie d’avanguardia a cliché accessibili e riproducibili. Questo fenomeno comprende una vasta gamma di espressioni, dalle creazioni amatoriali online alla produzione professionale, dalle immagini a bassa risoluzione alla CGI, dagli ambienti virtuali alla grafica generata dall’intelligenza artificiale. Se il kitsch rappresenta un prodotto tipico della modernità, il kitsch digitale incarna l’estetica dominante dell’era postmoderna e postdigitale.
Domenico Quaranta, “Kitsch digitale: arte e kitsch nel milieu informativo“, in Pagine Inattuali, Numero 11, ISSN 2280-4110, pp. 91-117. Traduzione di Roberto Colonna. DOI: https://doi.org/10.6093/2280-4110/11357.