Qualche tempo fa l’Enciclopedia Treccani mi ha chiesto di scrivere la voce “NFT” per l’Undicesima appendice dell’Enciclopedia Italiana, un’opera monumentale in due volumi con copertina in pelle che potrete presto trovare nelle migliori biblioteche del Belpaese. L’opera è economicamente impegnativa e difficilmente potrete leggere la voce, a meno che qualche pirata non la condivida da qualche parte per scopi didattici, o perché ha fatto un casino con i privilegi d’accesso 🐱ྀི
Domenico Quaranta, “NFT”, in Carlo Maria Ossola, Massimo Bray (a cura di), Enciclopedia Italiana. Undicesima appendice, Treccani, Roma 2024. Vol. 2, pp. 276-279
“Digital Kitsch: Art and Kitsch in the Informational Milieu” è un testo che ho scritto in inglese nel 2022 e pubblicato nel 2023 in una antologia di testi sul kitsch, curata da Max Ryynänen e Paco Barragán per Palgrave Macmillan e intitolata The Changing Meaning of Kitsch. Grazie all’impegno di Roberto Colonna, il testo è ora disponibile anche in italiano, e in open access, sulle colonne di Pagine inattuali, la rivista elettronica dell’Università Federico II di Napoli.
Questo saggio intende esplorare l’impatto dei media digitali sulla comprensione del kitsch e sulla sua relazione con l’arte attraverso il concetto di “kitsch digitale”. Il kitsch digitale è qui inteso come la forma predominante della creatività nei media digitali: una creatività democratizzata ma spesso superficiale, caratterizzata da strumenti che facilitano l’alfabetizzazione visiva ma riducono le strategie d’avanguardia a cliché accessibili e riproducibili. Questo fenomeno comprende una vasta gamma di espressioni, dalle creazioni amatoriali online alla produzione professionale, dalle immagini a bassa risoluzione alla CGI, dagli ambienti virtuali alla grafica generata dall’intelligenza artificiale. Se il kitsch rappresenta un prodotto tipico della modernità, il kitsch digitale incarna l’estetica dominante dell’era postmoderna e postdigitale.
In an order issued on October 25, 2023 in the District Court of Central California, judge John Walter condemned artists Ryder Ripps and Jeremy Cahen to pay Yuga Labs, the company behind the NFT collection Bored Ape Yacht Club (BAYC), about 1.6 million dollars, including statutory damages, fees and other costs. The decision followed a summary judgement issued on April 21, 2023, saying: “The court granted summary judgment in Yuga’s favor on its false designation of origin and cybersquatting claims, and against defendants’ First Amendment, nominative fair use and unclean hands affirmative defenses, as well as defendants’ counterclaim for knowing misrepresentation of infringing activity.” I wrote this essay for a workshop held at the University of London in September 2022, and first sent it to the editors in March 2023. It has been released recently as part of the book NFTs, Creativity and the Law: Within and Beyond Copyright, edited by Enrico Bonadio and Caterina Sganga, and published by Routledge. In it, I contextualize Ripps’ practice as conceptual appropriation art. Judge John Walter, I strongly disagree with you.
Domenico Quaranta, “‘If You Don’t Want Something Stolen, Don’t Put it on the Net’. Appropriation Art from Early Net Art to NFTs”, in Enrico Bonadio, Caterina Sganga (eds.), NFTs, Creativity and the Law: Within and Beyond Copyright, Routledge, London 2024, pp. 201-217.
I’m in this big expensive book with a short text about an artist I love and I’m happy to share it with you! “Encompassing the entire NFTs ecosystem — from algorithmic art to avatars — the first major art history survey of this field includes 10 academic essays and richly illustrated profiles of 101 key artists. Connecting the disruptive contemporary medium to its art historical context, this volume offers a deep dive into the sphere of non-fungible tokens and is also available for purchase in crypto.”
“Domenico Quaranta On Casey Reas”, in Robert Alice (Ed.), On NFTs. Collector’s Edition, Taschen, Koln 2024, pp. 144-145
Alberto Fiz mi ha fatto un paio di domande per un articolo poi pubblicato sul Giornale dell’Arte, sull’arte digitale nel mercato dell’arte e sugli effetti della bolla speculativa degli NFT. A seguire il Q&A integrale.
AF. Sto facendo un’inchiesta sul Giornale dell’Arte sulle ragioni secondo cui il mercato dell’arte snobba l’arte digitale nonostante abbia un ruolo sempre più significativo. Tu stesso ne parli nel tuo libro Media, New Media, Postmedia scrivendo: “Il mondo della New Media Art si regge su un’economia che non prevede nel suo sistema di distribuzione un mercato dell’arte.” In che senso? Pensi che ci possa essere un sistema di mercato alternativo?
[English version below] Nel corso degli ultimi anni, la blockchain si è imposta non solo per la sua funzione originaria di registro destinato al conio e alla circolazione delle criptovalute, ma anche come infrastruttura fondante di una nuova visione di internet, basata sull’anonimato, la crittografia, la decentralizzazione, la protezione e il controllo individuale dei dati: il cosiddetto Web3. All’indomani dell’esplosione della bolla speculativa degli NFT, e in una fase di crisi delle criptovalute, è urgente in ambito artistico una riconsiderazione degli aspetti meno visibili e meno discussi della blockchain, per capire non solo come l’arte possa usarla, ma anche come possa condizionarne lo sviluppo futuro: analizzando e decostruendo le narrative dominanti, investigando le culture e le ideologie che l’hanno plasmata, approfondendo le sue applicazioni sociali e le potenzialità che offre in termini di costruzione comunitaria e di governance.
Introdotta e moderata dal prof. Domenico Quaranta, la conferenza Beyond Financialization: Blockchain, Mysticism, Community and Art approfondirà queste questioni con l’aiuto del prof. Martin Zeilinger, ricercatore, curatore e Senior Lecturer in Computational Arts and Technology alla Abertay University di Dundee, Scotland; e della ricercatrice e curatrice Inte Gloerich, attualmente impegnata in un dottorato di ricerca promosso dalla Utrecht University e dall’Institute of Network Cultures di Amsterdam sugli immaginari tecnosociali della blockchain.
For the online exhibition The Byzantine Generals Problem, which is still available online at Distant.Gallery, Aksioma produced an exhibition booklet which still sums up very well what I believe art on the blockchain is and shoud be. Check it out at the link below!
Domenico Quaranta, The Byzantine Generals Problem, exhibition booklet, Aksioma – Institute for Contemporary Art, Ljubljana 2022
On November 12, 2022, I had the pleasure to introduce and moderate a conversation between María Paula Fernández, Michelle Kasprzak, Vuk Ćosić and Cornelia Sollfrank in the framework of the conference “From Commons to NFTs”, organized by Aksioma – Institute for Contemporary Art in Ljubljana. A video recording of the conversation is now available on Youtube. A transcript of my intro speech with references and links has been minted on my Mirror blog for those of my readers who’d like to collect and support.