“Sono un critico e curatore di arte contemporanea, non un filosofo, uno storico, un sociologo, un economista né tanto meno un profeta. Se Hyper-employment ti ha suggerito che possa esprimere una opinione autorevole su questioni di questo tipo, è perché mi sono lasciato condurre per mano da alcuni artisti che amo, ho fatto mia la loro analisi del mondo contemporaneo, mi sono interrogato sulle loro visioni di futuro. Lo dico non tanto per deresponsabilizzarmi da quello che dico, quanto per sottolineare un fatto per me importante: il ruolo cruciale delle arti e degli artisti, mai come oggi “utili” a generare comprensione della complessità del presente e a concretizzare specifiche idee di futuro. ”
Federico Di Vita mi ha intervistato su Hyperemployment per Elle Decor. Qui l’intervista integrale, che affronta questioni come l’impatto delle tecnologie sulla nostra quotidianità, automazione e fine del lavoro, arte e cultura hacker, il rapporto con la casa, la fine del tempo libero…