Marco Enrico Giacomelli, “Per un pugno di pixel”, in Exibart Onpaper, n° 71, gennaio – febbraio 2011, p. 65. Downloadable pdf here
Una adeguata e intelligente discussione preliminare su terminologia e differenti punti di vista; una rosa limitata di nomi e di esempi, utilizzati quando necessario per illustrare tesi e ipotesi, o dare avvio a ulteriori ragionamenti; sicurezza e chiarezza nel “maneggiare” vecchi e nuovi orientamenti critici; e infine, un numero limitato di proposte teoriche e pratiche per far proseguire il discorso. Pare il decalogo del buon scrittore di saggi, ed è rispettato in toto da Domenico Quaranta in questo suo nuovo libro, il primo dal respiro teorico ampio. Se poi si va a guardare il soggetto dell’analisi, il fatto è ancora più encomiabile, poiché si tratta di quella nebulosa costellazione che è la cosiddetta New Media Art.
Invitando caldamente a leggere il libro – un invito rivolto sia ai “frequentatori” dell’ambiente che ai profani più o meno supponenti – proponiamo una breve sintesi delle posizioni di Quaranta. Cominciando dall’esortazione iniziale a considerare la NMA in chiave sociologica e non tecnologica: “L’espressione NMA descrive l’arte che viene prodotta, discussa, criticata, consumata all’interno di uno specifico ‘mondo dell’arte’”; e ancora: “L’unicità della NMA nell’orizzonte contemporaneo risiede […] nella sua familiarità con le conseguenze culturali che l’avvento di questi media ha prodotto”.