Daydream. Esclusione del reale e flusso di coscienza nella realtà virtuale

Texts
MSHR, Nested Landscapes, 2017 – ongoing

Sull’ultimo numero di piano B, la rivista di arti e culture visive dell’Università di Bologna, potete leggere, fra tanti ottimi contributi, un mio saggio sul rapporto tra daydreaming e realtà virtuale. Fra gli artisti considerati, MSHR (Birch Cooper e Brenna Murphy), JODI (Joan Heemskerk e Dirk Paesmans), Rachel Rossin, Mélodie Mousset, Theo Triantafyllidis, Jon Rafman e Kamilia Kard. Questo l’abstract:

Uno degli aspetti più affascinanti e contraddittori della realtà virtuale (VR) è la sua capacità di conciliare immediatezza e ipermediazione: ipermediata perché la realtà a cui consente di accedere è interamente costruita e fatta di oggetti mediali, e perché l’accesso è mediato da dispositivi, la VR è immediata perché coinvolge pienamente i sensi a cui si rivolge, escludendo altri stimoli esterni. Questo aspetto di esclusione è cruciale per capire la natura e le potenzialità del VR: oggi, immergersi nella VR vuol dire non solo estraniarsi dalla realtà, ma estraniarsi da una realtà intasata da flussi di informazione, stimoli sensoriali, dirottamenti dell’attenzione; vuol dire, in altre parole, ricreare artificialmente le condizioni della concentrazione e del daydream, quel sognare a occhi aperti reso inaccessibile, secondo le neuroscienze, dall’iperattività e dal sovraccarico informativo. Un daydream guidato e costruito dall’autore dell’ambiente VR, fondato su un rapporto inedito tra opera e fruitore e proprio per questo in grado di sollecitare una nuova autonomia e capacità di divagazione. Portando a esempio alcune opere d’arte VR, questo saggio intende dimostrare come la realtà virtuale, spesso associata al surrealismo per la sua capacità di dare vita a mondi alternativi e di ospitare frammenti di inconscio, sia piuttosto analoga al “sogno meridiano” della metafisica dechirichiana, come esso in grado di sollecitare flussi di coscienza, sguardo interiore e pensiero astratto.

Domenico Quaranta, “Daydream. Esclusione del reale e flusso di coscienza nella realtà virtuale”, in Piano B. Arti E Culture Visive, 6 (1), 155–177, 2021.