In che modo oggi gli artisti usano Internet nelle loro opere?

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DISNOVATION.ORG, Shanzhai Archeology, 2015-2018. Courtesy: the artists. Photo: Seraina Wirz. Installation view, exhibition Escaping the Digital Unease at Kunsthaus Langenthal, 2017

Valentina Tanni. L’uso artistico delle reti telematiche ha una lunga storia, che ha avuto il suo picco con il movimento della Net Art nella seconda metà degli Anni Novanta e primi Anni Zero. Esaurita la spinta avanguardistica, e dissolti movimenti e correnti (compreso il controverso Post-Internet), cosa resta oggi? In che modo oggi gli artisti usano Internet nelle loro opere?

Domenico Quaranta. Da un lato il Post-Internet ha cancellato con un colpo di spugna gli ultimi residui della specificità mediale, facilitando l’emergere di artisti che portano i linguaggi e le culture digitali davanti a un pubblico più ampio, trasversale e globale. Per molti aspetti positivo, questo processo ha però danneggiato la riconoscibilità del fenomeno e la compattezza della comunità che l’ha fatto fiorire, riconducendola alle dinamiche individualiste del mondo dell’arte.
Tuttavia sono restio a vedere in questa transizione un passaggio senza ritorno. Le pratiche di networking e la Rete come piattaforma produttiva e distributiva sfidano ancora i formati e le logiche del mondo dell’arte; e, nonostante i suoi cambiamenti, la Rete non ha ancora smesso di sorprendere: blockchain, browser alternativi, mesh network, bot e intelligenze artificiali, deep web, residui strutturali della vecchia Internet lasciano aperti degli spazi a un uso dal basso, radicale e corrosivo delle reti.

In Valentina Tanni, “Internet e gli artisti. L’opinione di 5 esperti”, Artribune, January 30, 2020.